Risposta umorale al vaccino mRNA (Pfizer) anti SARS-CoV-2 (COVID) in pazienti con Sclerosi Multipla trattati con Ocrelizumab: evidenze preliminari di una ridotta risposta


17.06.2021

Appena pubblicati i risultati di uno studio condotto presso il CSM-Napoli della I Clinica Neurologica dell’Università della Campania “L. Vanvitelli”.

 
Lo studio ha valutato, tramite prelievi ematici seriati eseguiti su pazienti con SM trattati con Ocrelizumab, la risposta immunitaria (in particolare la produzione di anticorpi IgG anti-spike) evocata da un vaccino anti-SARS-CoV-2 (COVID) a base di mRNA (Pfizer).

 

Il lavoro, pubblicato sulla prestigiosa rivista scientifica “Neurological Sciences”, ha mostrato che nella maggior parte dei pazienti studiati, la risposta anticorpale risultava molto debole o rallentata.

 

Il CSM ha dunque avviato la raccolta e l'analisi dei dati di una più ampia coorte di pazienti, trattata anche con altri farmaci modificanti il decorso della malattia (in particolare quelli ad alto impatto/elevata efficacia/II linea), per valutare più approfonditamente ed estensivamente la risposta umorale/anticorpale post-vaccino per SARS-CoV-2.

 

NOTA BENE: lo studio ha valutato soltanto la risposta anticorpale e non quella cellulare, che pure è cruciale/fondamentale nel conferire una buona difesa contro il virus SARS-CoV-2 (COVID). La risposta cellulare, ad oggi, può essere valutata solo in laboratori avanzati di ricerca e non è ancora standardizzata. Dal punto di vista pratico ne consegue che, pur in presenza di una risposta anticorpale ridotta, se il vaccino riesce a stimolare una buona risposta cellulare (che, come detto sopra, non è ancora valutabile con comuni test di laboratorio), si potrebbe comunque acquisire una certa protezione contro l'infezione.

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